cinquantesimo dalla rinascita
Cronache passate > 1900-1999
Cinquant'anni fa, nell'Agosto del 1945, a tre mesi dalla fine della guerra e dalla definitiva liquidazione della dittatura fascista, aveva luogo la rinascita della Società Cooperativa di Biumo Inferiore e Belforte.
Un consistente gruppo di varesini, riunitosi in assemblea costitutiva, volle in tal modo concorrere l ripristino delle strutture democratiche e all'esercizio delle fondamentali libertà che per oltre un ventennio erano state concusse e vilipese. Collocandosi nel solco della
tradizione e nell'ispirazione ideale di quel primogenito movimento, sorto a cavallo tra i due secoli ed improntato alla solidarietà verso gli umili e gli oppressi: ovvero in quel movimento cooperativo che, insieme al suffragio universale e all'ingresso nel mondo del lavoro nell'arena politica ,fu uno dei momenti fondanti della Nazione unitaria scaturita dal Risorgimento: la rinascita di questo nostro Sodalizio costituì un valido tassello nel vasto e variegato mosaico in cui stava configurandosi la nuova Italia nata dalla Resistenza.
Lo sviluppo successivo, le realizzazioni effettuate e le iniziative intraprese nel corso del mezzo secolo che lasciamo alle spalle, stanno li a testimoniare inequivocabilmente la giustezza della scelta operata dai nostri predecessori in quel lontano Agosto del 1945.
pertanto la celebrazione del cinquantesimo anniversario della rinascita ,oltre a rappresentare il doveroso riconoscimento del lavoro compiuto, grazie al contributo dei soci e degli organismi dirigenti da essi eletti, vuole essere anche la riconferma dell'impegno a procedere, con indefettibile lena e speditezza, sulla strada dell'ulteriore progresso in ogni campo: economico e sociale: civile e morale. per la perenne affermazione della democrazia partecipata e attiva, per la salvaguardia delle libertà e della pace che ne sono le condizione irrinunciabili
Il Presidente
Pierino Piazza
BELFORT

Da Bium da sota sa riva in dun mument. in chel gran vialun ca l'è sempar in muviment.
Un via vai da machin ca gh(hann presada rivà, stabliment, cà, butegh cun tutt ul sò da fà.
'Na gesa da sass e quadrei e par i fiö, un pu' föra, indua gh'è silenzi, hann metüü la scöra.
Un pu' cunsciaa, cun tanti ann sui spall, gh'è giò ul castell a guardà la vall.
L'è lì da tantu temp, l'è vecc e na po pű, ma tanti ann da storia al ries a cuntà sü.
Ul Barbarosa.... quanti volt l'è pasaa, cumè sal füss a cà sua, cun fil e fil da suldaa.
E i bei Garibalditt, cun la camisa rossa che a chi crüch da invasur vurevan scavagh la fossa.
E tutt i partigian che, giuvin e vecc, sa davan da fà, senza guardà a sacrifizi, par vegh la libertà.
Mò ca gh'è la pas la gent cun bona vuluntà la sbarca ul so lunari e ga pias a laurà..
E quand la sa riposa,. l'è bell vedela andà ala so cuperativa ca l'è sempar là a specià.
Anca se in 50 ann na fai di cambiament, cheschì l'è un post special ca mett insema i gent.
Scritta il 12/10/1995 e dedicata agli abitanti di Belforte da
Carlotta Fidanza Cavallasca
del Cenacolo dei Poeti dialettali della Famiglia Bosina -Varese