"Referendum sull'Acqua Pubblica: Un'Iniziativa per il Futuro
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VEDIAMOCI CHIARO!
sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011
che riguardano:
il legittimo impedimento
la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto “Ronchi” (due quesiti)
il ritorno all’energia nucleare.
Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:
il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (articolo 75) si utilizza come soluzione per abolire una legge già esistente o parte di questa.
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera di realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 Giugno 2008 e convertito in legge “con modiFicazioni” il 6 agosto dello stesso anno.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica – primo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 rcante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica – secondo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
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Per i
Per i “NO” si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una “logica” di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la “libertà” di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
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Per i 4
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Per i 4 “SI” voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la “peste radioattiva”), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Andare a votare
e un dovere civico
e votare 4 SI
è un dovere morale
"Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo" (Gandhi)
sui quattro quesiti referendari del 12 e 13 Giugno 2011
che riguardano:
il legittimo impedimento
la privatizzazione di fatto dell’acqua previsto dal decreto “Ronchi” (due quesiti)
il ritorno all’energia nucleare.
Cosa sono i referendum
Il referendum è uno strumento di esercizio della sovranità popolare, sancita all’articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana, e l’esito referendario è una fonte del diritto primaria che vincola i legislatori al rispetto della volontà del popolo. Sono quattro le tipologie di referendum contemplate dalla Costituzione italiana:
il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge,
quello sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale,
quello riguardante la fusione di regioni esistenti o la creazione di nuove regioni,
quello riguardante il passaggio da una Regione ad un’altra di Province o Comuni.
Il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (articolo 75) si utilizza come soluzione per abolire una legge già esistente o parte di questa.
Quesito n. 1: referendum legittimo impedimento
“Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.
Nota: Questo quesito, per abrogare la legge sul legittimo impedimento, è quello dalle possibili ripercussioni politiche più forti. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum.
Quesito n. 2: referendum energia nucleare
“Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera di realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.
Nota: Lungo e articolato il quesito referendario per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare”. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 Giugno 2008 e convertito in legge “con modiFicazioni” il 6 agosto dello stesso anno.
Quesito n. 3: referendum acqua pubblica – primo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 rcante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?”.
Nota: Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
Quesito n. 4: referendum acqua pubblica – secondo quesito ammesso
“Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.
Nota: Il secondo quesito sulla privatizzazione dell’acqua pubblica riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.
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Per i
Per i “NO” si schiera chi accetta, soprattutto per coerenza ad una “logica” di mercato, sia la speculazione sull’acqua (pur sapendo che sia un bene pubblico essenziale per la vita); sia la speculazione sul nucleare (pur sapendo che questo sia giocare d’azzardo con il disastro nucleare a spese del pianeta e delle tasche dei contribuenti); sia la “libertà” di farla sempre franca, in quanto potenti, nei palazzi di giustizia.
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Per i 4
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Per i 4 “SI” voteranno quei cittadini intervistati che credono in un’Italia pulita, solidale, giusta e libera dai tentacoli anche politici della malavita. Che credono che la giustizia, per essere tale, deve essere assolutamente uguale per tutti, anche per i ricchi e i potenti, e soprattutto per i propri amministratori (presidenti del consiglio inclusi). Cittadini che, previdenti se non per sé, per i propri figli, vogliono vivere in un’Italia al sicuro dai disastri nucleari (la “peste radioattiva”), al riparo delle speculazioni dei pochi sulla vita dei molti. E che reclamano l’acqua come un bene inestimabile, proprietà irrinunciabile di ogni italiano.
Andare a votare
e un dovere civico
e votare 4 SI
è un dovere morale
"Siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo" (Gandhi)
Domenica e Lunedì prossimo fate uno sforzo
votate per i referendum per favore!
Facciamolo per i nostri bambini.
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La Germania ha già deciso di lasciare il nucleare entro il 2022, se passano i nostri referendum anche gli altri cittadini d'Europa cominceranno a muoversi. Non fatevi ingannare, Fukushima è più vicina di quanto possiate pensare e fra qualche mese il tonno radioattivo arriverà anche in Europa.
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Legittimo inpedimento
La legge! ... è ... dev'essere ... dobbiamo fare in modo che sia!! .
UGUALE PER TUTTI
CON UN SI!! IL 12/13 GIUGNO
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La Svizzera
ha deciso di abbandonare entro il 2034 l'energia nucleare. Le centrali saranno disattivate alla fine del ciclo di vita e non saranno sostituite. Per garantire
l' energia elettrica necessaria, l'Esecutivo elvetico punterà, nel quadro della
sua nuova strategia energetica 2050, su un maggior risparmio energetico, sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle energie rinnovabili
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Acqua pubblica
BERLINO 18 FEBBARAIO 2011
Il referendum popolare di domenica scorsa si è chiuso con una vittoria che ha sfiorato l’unanimità: il 98,2 per cento dei cittadini vuole che la Berliner Wasserbetriebe sia gestita esclusivamente dal Comune.
L'acqua, il bene più prezioso che esista, deve rimanere pubblica e non quotata in borsa!
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A Parigi l'acqua è pubblica e costa meno
31 Marzo 2011
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Legittimo inpedimento
La legge! ... è ... dev'essere ... dobbiamo fare in modo che sia!! .
UGUALE PER TUTTI
CON UN SI!! IL 12/13 GIUGNO
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La Svizzera
ha deciso di abbandonare entro il 2034 l'energia nucleare. Le centrali saranno disattivate alla fine del ciclo di vita e non saranno sostituite. Per garantire
l' energia elettrica necessaria, l'Esecutivo elvetico punterà, nel quadro della
sua nuova strategia energetica 2050, su un maggior risparmio energetico, sul potenziamento dell'energia idroelettrica e delle energie rinnovabili
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Acqua pubblica
BERLINO 18 FEBBARAIO 2011
Il referendum popolare di domenica scorsa si è chiuso con una vittoria che ha sfiorato l’unanimità: il 98,2 per cento dei cittadini vuole che la Berliner Wasserbetriebe sia gestita esclusivamente dal Comune.
L'acqua, il bene più prezioso che esista, deve rimanere pubblica e non quotata in borsa!
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A Parigi l'acqua è pubblica e costa meno
31 Marzo 2011
Dopo venticinque anni di continui incrementi delle tariffe sotto la gestione privata, per la prima volta a Parigi il prezzo dell'acqua diminuisce come conseguenza diretta della ripubblicizzazione del servizio idrico. Con l'abbassamento del costo dell'acqua e l'adozione di misure di aiuto sociale, il diritto a questo bene fondamentale trova nella capitale francese applicazione concreta.Per la prima volta a Parigi, il prezzo dell'acqua diminuisce. Annunciata il 22 marzo scorso, in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, questa decisione storica avviene dopo venticinque anni di continui incrementi delle tariffe sotto la gestione privata, periodo durante il quale l'acqua era aumentata del 260%.